La popolarità della rosa è assoluta, da tempo immemorabile e in ogni regione della terra; l’apprezzamento della sua bellezza è unanime, presso tutti i ceti sociali; non si
contano i miti, le leggende, le pagine di letteratura in cui non compaia come vera e propria protagonista, con le più svariate valenze simboliche.

Le rose sono le piante ornamentali maggiormente conosciute. Erano coltivate anche nell’antichità, dai cinesi, dagli egiziani e dai greci, come dimostrano le numerose testimonianze letterarie e grafiche che ci sono pervenute. Dalla Grecia la coltivazione delle rose si diffuse presso i romani, esse erano utilizzate non solo a scopo ornamentale ma anche per l’estrazione di oli essenziali, che venivano utilizzati nella preparazione di profumi e unguenti.
I primi cristiani consideravano le rose un simbolo di lussuria, ma successivamente, questo fiore entro nella tradizione cristiana, diventando una figura simbolica della madre di Gesù Cristo.
La rosa oltre ad essere bella e versatile per qualsiasi occasione è protagonista anche da fiore secco, perché non presenta grandi difficoltà nell’essiccazione anche domestica.

Foglie e petali di rosa, asportati dalle corolle, opportunamente essiccati, sono invece preziosi per loro versatilità di forma e di colore nelle composizioni di fiori pressati. Quanto all’importanza dei suoi petali per i pot-pourri, basti ricordare che in francese erano inizialmente chiamati pot-aux-roses, dall’abitudine, che risale fin dal medioevo, di conservarli in una coppetta di terracotta per profumare tutta la casa.

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